Quattro secoli dopo la sua creazione, l’Avenue degli Champs-Élysées (nell’VIII arrondissement di Parigi) resta il simbolo della Francia festiva, commerciale e vittoriosa.
Ma prima di arrivare a questa vetrina, questa passeggiata concepita al tempo di Luigi XIV ha conosciuto numerose vicissitudini, teatro di drammi di tutti i generi.
Tuttavia già dalla fine del 1700 “i cabaret sono degli asili spregevoli”, diceva un cronista: “militari e donne pubbliche vengono ad inebriarsi”.
Dal 1835, poi, all’estremità del Marigny, si installò anche un tendone, il circo degli Champs-Élysées.
Jacques Ignace Hittorff, architetto francese di origini tedesche, lo sostituì, nel 1841, con un circo vero e proprio in pietra, di seimila posti, di stile un po’ antiquato, policromo e decorato da Duret, Bosio, e Pradier.
Seguirono altri palazzi e immobili, soprattutto dedicati al divertimento o alla gastronomia.
Di fronte al circo si installò un Panorama (1837 – 1839), rispondendo così alla moda nata sotto l’Impero di questo genere di spettacoli, per i quali Hittorff riuscì a fare a meno del pilastro centrale, sostenendo tutta la struttura con un sistema di corde.
Fu inaugurato nel 1839 con un panorama dell’incendio di Mosca.
Sugli Champs-Élysées si trovano anche ristoranti di vario genere.
Sempre Hittorff trasformò il celebre ristorante parigino Ledoyen, dotandolo di una sala da pranzo aperta sul giardino e di un portico con cariatidi che si possono vedere anche oggi.
Dall’altro lato della strada, al 41, Avenue Gabriel, l’architetto costruì nel 1842, in stile pompeiano, il caffè Guillemin, oggi chiamato Laurent, e là vicino il padiglione Gabriel.
Dei piccoli boschetti circondavano questi luoghi già in, con all’interno fontane dalle diverse animazioni: si può osservare la Diane di Desprez al Ledouen, la Vénus di Duret agli Ambassadeurs, la fontana Marigny dove Barre personifica le quattro stagioni.
Altri architetti seguirono il movimento: Hector Horeau, piuttosto visionario e spesso destinato a fallire nei suoi progetti, riuscì a costruire al numero 115 lo Château des fleurs, un luogo familiare.
Caffè-spettacolo, chiamati anche guinguettes, all’aperto furono aperti nei vari posti predisposti per questo.
Gli Ambassadeurs, fino a quel momento bar che offriva gassose e gelati, fu dotato di uno spazio dove le cantanti, sedute in semicerchio, attendevano il loro turno per cantare.
Ricostruito da Hittorff nel 1841, il luogo continuò la sua carriera e fu anche all’origine di una protesta sociale: una sera un paroliere e due compositori, ascoltando una musica di cui erano gli autori e che non portava loro niente a livello economico, rifiutarono di pagare la loro consumazione.
Fu fatto un processo che essi vinsero e che fu all’origine della creazione della SACEM, la corrispettiva francese della SIAE italiana.
Durante l’occupazione della seconda guerra mondiale, è negli Champs-Élysées che si installò il quartiere generale dell’ammiraglio comandante la flotta tedesca.
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